venerdì 20 maggio 2011

Terre rare

La questione delle terre rare ha maggiore rilevanza internazionale rispetto alle acque, ma con eguali  ed urgenti implicazioni interne per le grandi potenze industriali ed economiche, quella americana in testa. Il mancato controllo di queste materie strategiche ( di cui gli Stati Uniti sono il terzo consumatore, dopo Cina e Giappone ) potrebbe finire per compromettere il settore trainante, tra l’altro l’unico rimasto, dell’economia statunitense, ossia quello informatico e dell’alta tecnologia che investe, in particolar modo, l’industria di componenti militari, quello delle comunicazioni, ma anche quello dell’economia “verde”, ossia quella legata all’energia rinnovabile.
Non è un caso che, come per le acque, anche l’accaparramento di questi metalli si sia innalzato, per gli Stati Uniti, a priorità per la loro sicurezza nazionale, come riconosciuto da un rapporto redatto per il Congresso nell’autunno del 2010.
L’impatto  di questi metalli sull’economia internazionale è impressionante: le industrie al mondo che necessitano delle terre rare rappresentano il 5% del Pil, con una domanda che, negli ultimi dieci anni, è triplicata, proprio grazie all’impulso dato dai motori verdi. Ma ad esse sono anche strettamente legate le produzioni di componenti dell’industria bellica: dal lantanio dipendono i visori notturni, dal neodimio i sistemi a guida laser e le comunicazioni in genere, dall’europio i sistemi di illuminazione e i monitor, dall’erbio i sistemi di trasmissione in fibra ottica, dal samario i magneti resistenti alle alte temperature e i veicoli guidati a distanza e tutto ciò che riguarda la tecnologia stealth.
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continua a leggere il post "Terre rare e il dominio della Cina. Il sistema produttivo occidentale a rischio" a cura di Germana Tappero Merlo




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Lynas Corp. Australia AU000000LYC6 - Lynas Australia







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