giovedì 25 dicembre 2008
Più politica e meno politici
domenica 21 dicembre 2008
i 4 comandamenti
giovedì 18 dicembre 2008
googlization
mercoledì 17 dicembre 2008
Immatricolati agli Atenei lombardi nel 2008
martedì 9 dicembre 2008
domenica 7 dicembre 2008
Piano B 3.0 - Soluzioni per la crisi
martedì 2 dicembre 2008
società dell'informazione
poi ci si è accontentati della conoscenza,
ora ci resta soltanto l'informazione
domenica 30 novembre 2008
Conflitto o Ri-Costituzione ?
1 - Lo sviluppo della produttività ha già cancellato milioni di posti di lavoro in un numero non precisabile perché il denaro pubblico (5000 dipendenti alla presidenza della Repubblica Italiana mentre sono 12 quelli della presidenza irlandese ) o i privilegi di casta (135 piloti-sindacalisti Alitalia volano su 5 aerei cargo ) mascherano questa realtà.
2 - La crisi che si sta delineando può portare alla perdita di 2 milioni di stipendi, 300 mila precari già a fine 2008 ,700 mila nel 2009 ed ancora 500 mila nel 2010 e 500 nel
3 - Il calo delle entrate pubbliche, pensiamo solo all'accisa dei carburanti che nel 2009 potrebbe apportare 10 miliardi di euro in meno, unito al debito pubblico ormai al limite del sopportabile rendono impossibile qualsiasi politica di espansione forzata della domanda.
In questo quadro non resta molta alternativa al conflitto a meno che si ponga consapevolmente mano a quasi tutte le regole che attualmente "ci organizzano la convivenza" cominciando dal primo articolo della costituzione che dice "L'Italia e' una Repubblica democratica fondata sul lavoro" ma che forse ormai è bene trasformare in "
mercoledì 26 novembre 2008
Utopia o Distopia ?
domenica 23 novembre 2008
Disoccupazione di massa
venerdì 14 novembre 2008
giovedì 13 novembre 2008
La semplicità
mercoledì 12 novembre 2008
Biowashball
La Biowashball è composta da ceramica naturale messa all’interno di una sfera. E’ stata scientificamente ideata per pulire la biancheria senza l’utilizzo di detersivi. Usare la BIiowashball significa fare un semplice gesto per la pelle, un gesto infinito per la natura.Sfera di lavaggio che lava senza detersivi. Ipoallergenica, antibatterica, economica, dona confort e benessere.
domenica 2 novembre 2008
Università alla svolta?
Il gran frastuono scatenatosi attorno all'università lascia presagire pesanti interventi di riforma. Ma quali saranno tra le possibili voci quelle vere ?
- Blocco di tutti i concorsi.
- Istituzione di una commissione per la valutazione degli Atenei
- Commissariamento degli Atenei che non rispettano i vincoli di bilancio.
- Riforma della governance degli Atenei con fondazioni di indirizzo collegate al territorio.
- Abolizione del valore legale del titolo
lunedì 27 ottobre 2008
venerdì 19 settembre 2008
Corsi Free di Stanford
sabato 23 agosto 2008
Dove va l’università?
1) quanto costa la laurea ? - 60.000 € - a questa valutazione si può arrivare in termini molto semplificativi seguendo il seguente ragionamento: lo stato attraverso il FFO finanzia con 5.000 € ciascun studente per ogni anno di studio , lo studente spende individualmente 2.000 € annualmente sommando tasse con libri e materiale ed infine per poter studiare a tempo pieno deve sostenere spese per vitto ed alloggio di 8.000 € annuo. Stimando in 4 le annualità medie per raggiungere un titolo si arriva alla cifra suddetta. ( vi sono molte variabili che spingono la cifra in su ma in questo contesto non è interessante .)
2) quanto valga il titolo conseguito ? - non si misura facilmente - per rispondere si dovrebbero stimare ad esempio la capacità di trovare un lavoro adeguato oppure l'appagamento per una personale crescita culturale
Verso l'alta qualità, è la direzione cui dovrebbero volgere i migliori atenei ed il migliore di tutti secondo criteri internazionali è Harvard (20.000 iscritti ). Quanto costa la laurea ad Harvard ? - 160.000 € - l'iscrizione annuale è di 36.000 $, si aggiungano poi 20.000 $ per vitto alloggio e materiali vari si arriva a 56.000 $ cioè 40.000 € anno e portando a 4 le annualità per terminare si arriva alla cifra complessiva di 160.000 €
Verso il basso costo, è la direzione cui volgono istituzioni con un alto numero di studenti che hanno pochi soldi a disposizione e non possono dedicarsi a tempo pieno come ad esempio l’Open University inglese ( 180.000 iscritti ) - Un esempio già operativo è rappresentato dalla Laurea Magistrale di Padova - Quanto costerebbe una laurea on-line allo studente italiano ? - 6.000 € - lo studente pagherebbe 1.500 € per l'iscrizione alla piattaforma che eroga il servizio che moltiplicato per i soliti 4 anni di corso si arriva ai 6.000 €
Università Pubblica Italiana - 60.000 €
Basso Costo - 10.000 €
martedì 19 agosto 2008
Quando la guerra in Iran ?
2) confine con Afghanistan 936 km - presidiato
3) confine col mare 2.440 km - presidiabile dalla marina
4) confine con Pakistan 909 km - con il "nuovo presidente" Bilawal Bhutto Zardari che ha dichiarato che «per il martirio di mia madre, la democrazia è la migliore vendetta» si creerà un ambiente favolrevole.
5) Georgia - Iran distano 200 km ed una base aerea georgiana permette l'arrivo a theran in 600 km
6) Iran 140 miliardi di barili stimate nelle riserve
beh le "coincidenze" comincian ad esser troppe per dubitare sul se, resta allora da stabilire il quando
giovedì 24 luglio 2008
economisti
mercoledì 25 giugno 2008
lunedì 23 giugno 2008
il futuro degli operai
L'uomo avrà il compito di dare da mangiare al cane.
Il cane dovrà impedire a chiunque di toccare la tecnologia.
domenica 15 giugno 2008
l' esperto è
"An expert is a man who has made all the mistakes which can be made in a very narrow field."
Niels Bohr
lunedì 2 giugno 2008
Chi fermerà Google ?
Attraverso Windows, Gates immaginò un modo per unificare l’aspetto grafico di ogni PC con queste conseguenze: consumatori e utenti avrebbero acquistato i PC perchè più facili da usare, mentre gli sviluppatori avrebbero iniziato a scrivere più programmi e giochi per rendere l’uso del computer più divertente.
Ma ora Gates abbandona Microsoft nel momento più critico: contrastare l’avanzata dell’azienda "nemica" per eccellenza: Google. Google sta cambiando il modo di pensare del mondo informatico, proprio come ha fatto Microsoft oltre un decennio fa.
Molti pensano che Google sia solo un motore di ricerca. Non è vero, perchè proprio come Microsoft, Google è un impero del software. Ma a differenza di Microsoft, il software di Google non si compra negli scaffali, ma interagiscono via Internet attraverso il proprio browser. Tutti i programmi di Google permettono quasi tutte le operazioni (certo, con qualche limite) che l’utente medio ottiene acquistando i pachidermici software Microsoft: inviare email, scrivere documenti e fogli di calcolo.
La paura di Microsoft è che Google rende gratuiti i suoi programmi perchè ottiene le entrate tramite la pubblicità. Ovviamente per contrastare questo fenomeno, l’unica possibilità per Microsoft è stata quella di inviare un’offerta di acquisto a Yahoo.
Cosa spera di ottenere Microsoft da questo acquisto così sofferto? Introiti pubblicitari per creare un’alternativa a Google. La strategia di Microsoft è razionale, ma disperata. Perchè gli introiti pubblicitari dipendono anche dalle visite. E Google è il re delle visite. Microsoft ha bisogno di fare qualcosa di più per contrastare Google.
Ci sono in palio 20 miliardi di dollari che diventeranno 50 nei prossimi cinque anni. Con Google nella sua posizione dominante ci chiediamo se ci sarà mai un’azienda tanto forte da scalfire il suo dominio. Le persone si sono accorte troppo tardi che Google ha cambiato e ridefinito i modelli di business.
Quale è il successo di questi modelli? Attrarre le persone tramite i contenuti e generare sempre più visite e quindi introiti pubblicitari. Pensateci: cosa sono Gmail, Google Reader e Youtube? Sono tutti software in esecuzione su qualche server da qualche parte nel mondo e sono tutti contenuti. Essi attraggono un pubblico fedele perchè sono divertenti o generano informazione. Più visite, più introiti. E sempre più soldi entrano nelle casse di Google. Semplice!
Gates abbandona Microsoft nel momento più critico, e si darà completamente alla beneficienza. Forse è arrivato alla conclusione che è più facile sconfiggere la malaria che sconfiggere il modello economico di Google.
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Los Angeles Times - Fred Vogelstein
mercoledì 28 maggio 2008
"calano" i disoccupati ma...
mercoledì 21 maggio 2008
venerdì 16 maggio 2008
tempi dell'innovazione...
«Vecchia carta d'identità addio», esordiva un articolo di Ester Palma sul «Corriere» del giugno 1998, raccontando che l'innovazione era passata in Parlamento: «Va in pensione il documento di riconoscimento stampato su cartoncino, con bolli e timbri: al suo posto fra breve ogni italiano avrà una card elettronica che potrà utilizzare per i versamenti alla pubblica amministrazione e per dialogare con uffici e servizi».
«Vedremo le prime già alla fine dell’anno», fece sapere il ministero della Funzione pubblica retto da Franco Bassanini. In ottobre, dell'anno dopo però, lui stesso abbozzava: «II regolamento d'attuazione è pronto. Ma c'è qualche resistenza». Alla fine di febbraio del 2000 precisava: «Stiamo studiando se sia possibile inserire anche dati biometrici, come le impronte digitali o la mappa dell'iride». A metà novembre puntualizzava: «Le banche, tra l'altro, potranno chiedere di usarla come Bancomat». Nella primavera del 2001, dando la cosa per fatta, si vantava: «Siamo i secondi al mondo ad averla introdotta, dopo la Finlandia».. E il ministro dell'Interno Enzo Bianco, entusiasta: «Entro quattro anni l'avranno tutti i cittadini». Bum!
A settembre il nuovo ministro dell'Innovazione Lucio Stanca, a nome del governo delle destre, accelerava: «I cittadini potranno avere il nuovo documento fra due anni». Sei mesi dopo, Silvio Berlusconi la mostrava in pubblico: «Eccola, la vedete? Spero che vi piaccia». E aggiungeva che per la fine dell'anno l'avrebbero avuta un milione di italiani, e altri trenta entro la legislatura. Bum! Alla vigilia dell'estate di quel 2002 il ministro dell'Interno Claudio Scajola giurava: «Nel giro di due anni manderemo in pensione la carta d'identità cartacea. La nuova carta elettronica potrà sostituire anche la tessera elettorale». Il mese dopo toccava di nuovo a Stanca: «Entro il 31 dicembre del 2003 almeno due milioni e mezzo di italiani avranno in tasca la nuova carta d'identità elettronica». E rivelava che il progetto era già costato 36 milioni di euro: trentasei milioni! Settanta miliardi di lire. Solo per il progetto. Senza che un solo cittadino ne avesse mai avuta una.
E via così: bla, bla, bla... Senza che uno straccio di collaboratore si prendesse la briga di raccomandare: Eccellenza, non la prometta più perché siamo al ridicolo. Ed ecco il ministro della Salute Girolamo Sirchia disporre che dal 1° gennaio del 2004 i distributori automatici potranno dare le sigarette «solo se attivati dalla carta d'identità elettronica». E il sottosegretario all'Interno Antonio D'Ali annunciare che entro il 2004 ne sarebbero state distribuite «un milione e mezzo».. E il governo Berlusconi stabilire per decreto che dal 1° gennaio del 2006 la carta d'identità cartacea, pensa te, sarebbe dovuta scomparire. Bla, bla, bla...
Cosa resta, di questo diluvio di chiacchiere? Niente. O meglio: resta la sgradevole impressione di una presa per i fondelli e restano i soldi finiti nelle tasche dei consiglieri della società fondata apposta nel 2005 dal Poligrafico dello Stato per produrre i nuovi documenti digitali. Si chiamava Innovazione e Progetti: la Zecca aveva il 51% del capitale, il resto era suddiviso fra le Poste, la Telex del gruppo Finmeccanica, la Ed Italia, filiale dell'omonimo colosso texano dell'informatica, e la Livolsi Investments del banchiere d'affari più vicino a Berlusconi, Ubaldo Livolsi, allora impegnato ad aiutare Stefano Ricucci nella scalata al «Corriere della Sera».
mercoledì 7 maggio 2008
da BerLUSCONI a BerSANI
lusconi deriva da lusco
lusco
[lù-sco] agg., s. ant.
• agg. Losco
• s.m. (solo sing.) Usato solo nella loc. tra il l. e il brusco, nella luce incerta del crepuscolo ~fig. nell'incertezza, o anche con modi ora indulgenti ora severi: e gli disse così, tra il l. e il brusco
sani deriva da sano
sano
[sà-no] agg., s.
• agg.
1 In buona salute, privo di malattie: avere una costituzione s.; che rivela buona salute: avere un colorito s.; di persona, che non ha subito danni o ferite: è uscito s. dall'incidente; di cosa, intero, intatto: il vaso è arrivato s. s. di mente, savio, non pazzo essere s. come un pesce, godere di ottima salute s. e salvo, illeso, incolume di s. pianta, completamente
2 Giovevole o non dannoso alla salute: aria s.
3 fig. Onesto, retto in senso morale: principi s.
• In funzione di avv.: mangiar s.
• s.m. (f. -na) Individuo s.
lunedì 5 maggio 2008
Berlusconi ed i suoi 12 apostoli
giovedì 1 maggio 2008
soldi pubblici, anzi pubblicati
L’inventore del web, Sir Tim Berners-Lee ha dichiarato che, secondo lui, la rete è solo agli inizi. La rete (nata nel 1993) è ancora troppo giovane, e ancora non ha mostrato al mondo le sue potenzialità. Nel futuro del web “tutti i dati del mondo” saranno a disposizione di tutti gli utenti
Rendere il web libero è lo scopo che la società deve raggiungere nel futuro. “L’esperienza dello sviluppo del web da parte di così tante persone è una cosa fantastica”, ha dichiarato alla BBC, “e la collaborazione internazionale deve continuare”. Sir Tim prevede che la rete stessa possa essere utilizzata in futuro per gestire l’intero pianeta.
domenica 27 aprile 2008
L'evoluzione informatica
IBM la più vecchia domina la scena negli anni 60-70 ed ha introdotto l'informatica in tutte le aziende.
Ha introdotto la logica dei mainframe e del centro di calcolo in ogni azienda od ente che volesse stare al passo.
Oggi occupa circa 400.000 persone nel mondo e fattura 100 miliardi di dollari circa per un cash flow per dipendente di 41.619 dollari.
Microsoft entra in scena negli anni 80 e sconfigge l'IBM portando l'informatica dal centro di calcolo al PC e quindi in tante piccole postazioni che diventan sempre più potenti ed autonome.
Introducendo la logica del PC in milioni di persone che volessero stare al passo.
Oggi occupa circa 80.000 persone ( il 20% di IBM ) e fattura circa 50 miliardi di dollari (la metà di IBM) con un cash flow per dipendente di 225.266 dollari ( oltre 4 volte quello di IBM )
Da questi dati si nota come le attività di Microsoft sian più redditizie di quelle di Ibm tant' è che la capitalizzazione di borsa è di 100 miliardi di dollari superiore ad IBM.
Google entra in scena a fine anni 90 e sconfigge Microsoft portando l'informatica sul web.
Introduce la logica del motore di ricerca su internet in milioni di persone che volessero stare al passo.
Oggi occupa 17.000 persone ( il 20% di Microsoft ) e fattura circa 16 miliardi di dollari (un terzo di Microsoft ) con un cash flow per dipendente di 343.648 dollari ( quasi 2 volte quello di Microsoft .)
Da questi dati si nota come le attività di Google sian più redditizie di quelle di Microsoft, anche se la capitalizzazione di borsa è di 100 miliardi di dollari inferiore ad Microsoft.
sabato 26 aprile 2008
Boris BATTE Ken
venerdì 25 aprile 2008
Mariastella Gelmini ministro dell'istruzione ed università ?
E' l'autrice del Progetto di Legge "per la promozione e l'attuazione del merito nella società, nell'economia e nella pubblica amministrazione"
Delega al Governo per la promozione e l’attuazione del merito nella societa` , nell’economia e nella pubblica amministrazione e istituzione della Direzione di valutazione e monitoraggio del merito presso l’Autorita` garante della concorrenza e del mercato
mercoledì 23 aprile 2008
Ubuntu 8.04, la sfida a Microsoft Vista
domenica 20 aprile 2008
Vince la voglia di ordine
1) LEGA NORD ( + 85% ) passa da 401 del 2006 a 741
2) DI PIETRO ITALIA DEI VALORI ( + 78% ) passa da 45 del 2006 a 80
3) LA DESTRA - FIAMMA TRICOLORE ( + 114% ) passa da 29 del 2006 a 62
che si accomunano per la voglia di ordine e di pulizia.
4) IL POPOLO DELLA LIBERTA' ( - 19% ) passa da 913 ( FI 662 - AN 232 - Mussolini 19) del 2006 a 741
5) PARTITO DEMOCRATICO ( - 16% ) passa da 958 ( ulivo 914 - LA ROSA NEL PUGNO 44) del 2006 a 805
6) UNIONE DI CENTRO ( - 39% ) passa da 261 del 2006 a 160
7) LA SINISTRA L'ARCOBALENO ( - 66% ) passa da 209 ( rifondazione 124 - Verdi 35 - comunisti 50) del 2006 a 72
si puo notare che l'area "maggioritaria" composta da POPOLO DELLA LIBERTA' 741 più PARTITO DEMOCRATICO 805 raggiunge 1546 voti e cioè il 38% della popolazione
domenica 13 aprile 2008
la rivoluzione della trasparenza
l’Italia non cambia se non viene chiaramente informata
l’Italia non accetta più la vecchia cultura della segretezza
E' NECESSARIA TRASPARENZA NEI CONTI
con pubblicazione tempestiva su Internet del rendiconto annuale consuntivo, in forma comprensibile, caratterizzato da applicazione dei principi contabili internazionali (Ipsas), evidenziando i costi per l’attività di indirizzo politico e per l’automantenimento della macchina burocratica;
E' NECESSARIA TRASPARENZA NELLA EFFICIENZA ED EFFICACIA DELL’AZIONE PUBBLICA
con valutazione esterna indipendente di efficienza ed efficacia della azione dei ministeri e degli enti pubblici, mediante riscontro sistematico fra obiettivi, costi e risultati effettivi;
E' NECESSARIA TRASPARENZA NELL’ACCESSO AGLI ATTI
con eliminazione, anche alla luce delle esperienze estere più avanzate, delle ingiustificate restrizioni al diritto all’informazione imposte dalla normativa attuale;
E' NECESSARIA TRASPARENZA NELLE NOMINE
con istituzione di regole e criteri oggettivi, controllabili dai cittadini, per la nomina dialti Dirigenti e Amministratori di Enti o Società a partecipazione pubblica.
lunedì 24 marzo 2008
si dice ... rugby
venerdì 21 marzo 2008
trasmissione della conoscenza
Quote di mercato dei principali motori di ricerca a febbraio 2008 comScore ha rilasciato i dati relativi al mercato statunitense sulle quote di mercato dei principali motori di ricerca rilevate a febbraio 2008.Google si mantiene al comando con una quota del 59,2% (+0,7% rispetto a gennaio), seguito da Yahoo! con il 21,6%.
mercoledì 12 marzo 2008
martedì 11 marzo 2008
lunedì 10 marzo 2008
2 - banda per tutti
domenica 9 marzo 2008
Futuro prossimo "sventuro"
giovedì 6 marzo 2008
Online tutta la ricerca di Harvard
mercoledì 5 marzo 2008
Il governo " Letta & Letta "
La crisi economica e la debolezza strutturale non incentivano nessun leader a prendersi la responsabilità di governo.
L'esigenza di ampie e dolorose riforme ormai inevitabili portano ad una sorta di bisogno di clima "costituzionale".
Ecco che i due sottosegretari alla presidenza del consiglio degli ultimi sette anni, Gianni ed Enrico Letta garantirebbero sia la competenza che l’influenza dei due maggiori partiti che al senato avranno almeno 200 senatori.
martedì 4 marzo 2008
1 - governabilità e riforme
- premier forte nominato con sfiducia costruttiva
- una camera sola con 500 deputati
- regioni con federalismo fiscale
- abolizione provincie
- dimezzamento da 8.000 a 4.000 comuni
sabato 1 marzo 2008
l'organizzazione del lavoro
tutti gli altri che lavorino per 3
e sian pagati per 2
giovedì 28 febbraio 2008
a spasso nelle mappe
mercoledì 27 febbraio 2008
lunedì 25 febbraio 2008
i più letti del corriere della sera
PIUletti del corriere della sera è un ottimo servizio che tutti i grandi giornali dovrebbero attivare.
In 5 minuti permette di essere aggiornati sulle notizie più cliccate
domenica 24 febbraio 2008
sabato 23 febbraio 2008
La nuova lezione di Randy Pausch: come gestire il proprio tempo
La motivazione. Per ogni cosa che si fa durante il giorno, dobbiamo chiederci “Perche’ la sto facendo?” “Qual’e’ lo scopo?” “Cosa accadra’ se scegliessi di non farla?”, mentre l’approccio che seguiamo di solito e’ di non pensarci e’ di dire “OK, lo faccio e basta”. Dobbiamo avere delle motivazioni chiare. Un esempio di motivazione che funziona molto bene e’ trovare il lato piacevole (“fun”) delle cose. Il relatore lo evidenzia sfruttando il paradosso: “Quando sento dire ‘ho un lavoro che veramente non mi piace’, io rispondo ‘beh, dovresti cambiarlo’ e se mi dicono ‘sarebbe molto faticoso farlo’, rispondo ‘Hai ragione, e’ meglio continuare a fare ogni giorno un lavoro che veramente non ti piace’”. Un altro forte motivatore e’ il potere del sogno: “Se ti rifiuti di sognare, sono sicuro che non lo farai”.
La scelta degli obbiettivi. “E’ pericoloso focalizzarsi semplicemente sul fare le cose al meglio, e’ piu’ importante scegliere le cose giuste da fare e poi farle adeguatamente”. Bisogna fermarsi un attimo e scrivere la lista degli obbiettivi importanti per vedere se le nostre energie stanno andando su quelli o sono principalmente dedicate ad obbiettivi che non fanno parte di quella lista.
La pianificazione. Una volta individuati gli obbiettivi, bisogna pianificare. Ogni giornata, settimana, semestre va pianificato. Il fatto che le situazioni siano fluide non puo’ essere una scusa per non pianificare. Si puo’ sempre cambiare piano se la situazione cambia. Gli obbiettivi grossi e complessi vanno sempre divisi in sotto-obbiettivi piu’ semplici da raggiungere singolarmente ed in tempi brevi. Qui Randy racconta di quando si era appena laureato (“ero un po’ naif!”) ed aveva scritto come obbiettivo sul suo diario: “diventare professore universitario”. Un obbiettivo del genere va diviso in una lunga serie di sotto-obbiettivi piu’ semplici, che verranno progressivamente raggiunti nel corso degli anni richiesti per realizzare l’obbiettivo primario.
La definizione delle priorita’. Di fronte alla nostra lista delle cose da fare (todo list), e’ necessario capire cosa va fatto prima. Un metodo molto usato e’ quello di farsi due domande per ogni attivita’ pianificata: (i) “E’ molto importante?”, (ii) “Richiede di essere svolta presto?”. Mentre tutti capiscono che le attivita’ con la massima priorita’ sono quelle per cui abbiamo risposto con due si’, un errore frequente viene compiuto nel decidere quali sono le attivita’ al secondo posto di priorita’. A questo secondo posto, molti assegnano le attivita’ che hanno ricevuto un “no” (poco importanti) alla prima domanda ed un “si” (da svolgere presto) alla seconda domanda. Il secondo posto spetta invece a quelle molto importanti e non a breve scadenza (risposta “si” alla prima domanda e “no” alla seconda). Ci si dice erroneamente: “Non e’ importante ma e’ a breve scadenza e quindi devo lavorarci subito”, mentre ci si dovrebbe dire “Se non e’ importante, lo faro’ eventualmente quando avro’ finito le cose importanti!”. Su questo punto, il relatore ritornera’ anche in seguito, esortando a tenere in mente una parola dell’economia: “il costo delle opportunita’”. Quando dedichiamo delle ore a fare qualcosa per cogliere un’opportunita’, quelle ore non potranno piu’ essere spese per coglierne un’altra. Per questo bisogna impedire che opportunita’ non importanti “succhino via la nostra vita”.Un altro errore tipico che si fa e’ ritardare le attivita’ a massima priorita’ quando non ci piace svolgerle. Cio’ fa perdere inutilmente tempo. Per evitarlo, fare la cosa piu’ brutta per prima. “Se devi mangiare una rana viva, non perdere troppo tempo a guardarla e se ne devi mangiare tre, inizia dalla piu’ grande”.
Il disordine come perdita di tempo. Una scrivania (virtuale o fisica) in disordine, con cui perdiamo tempo a trovare le cose che ci servono, ci sta dicendo “Sei in mio possesso, io ho piu’ cose di quanto tu possa gestire“. Lo stesso ragionamento vale per l’e-mail. Randy chiede ai presenti: “In quanti tenete piu’ di 20 e-mail nella posta in arrivo?” e la maggioranza delle persone alza la mano. Poi chiede: “In quanti tenete piu’ di 100 e-mail nella posta in arrivo?” e le mani che si alzano sono ancora tantissime. Al che replica: “la posta in arrivo non e’ la vostra todo list! E’ stupefacente come gli sviluppatori di programmi di e-mail non abbiano ancora pensato ad una funzione ‘ordina per importanza’ nell’e-mail. Per ogni e-mail che arriva, dobbiamo decidere se: (1) la leggo subito, (2) la metto in una cartella, (3) la metto nella mia vera todo list. Altrimenti, ogni volta che apri l’e-mail sei sopraffatto esattamente come da una scrivania in totale disordine.”Nel monitor del computer bisogna poi avere molto spazio di schermo per lavorare, altrimenti e’ “come cercare di usare il tavolinetto su cui si mangia in aereo come se fosse una scrivania”. “E’ sorprendente – Randy aggiunge – “come le aziende non considerino che il costo di comprare un monitor piu’ grande (o un secondo monitor) sia irrisorio rispetto al miglioramento delle condizioni di lavoro e quindi della produttivita’”.Un'altra abitudine che fa perdere tempo e’ il “volere tenere le cose in mente”, bisogna invece usare un sistema esterno (non importa se cartaceo o software) dove abbiamo scritto cosa dobbiamo fare giovedi’ prossimo alle 14:00. Certo, si puo’ vivere senza questo sistema, ma si finisce per usare molta attivita’ cerebrale per ricordarsi quelle cose e perche’ farlo se la carta o il computer lo puo’ fare per noi?Un’altra cosa che ha bisogno di ordine e’ l’organizzazione della giornata. Dobbiamo capire come spendiamo il tempo, monitorandone la quantita’ che dedichiamo alle diverse attivita’ durante la giornata, e scoprire se stiamo dedicando troppo ad attivita’ non importanti. Fra qualche anno, si spera ci saranno dei software che ci monitoreranno automaticamente e ci forniranno le statistiche, ma per ora dobbiamo farcele da soli.
Le interruzioni. Dopo un’interruzione, occorre un certo tempo per riportare la nostra testa su quello che stavamo facendo. Cinque interruzioni ti bruciano un’ora intera e dobbiamo ridurre sia la frequenza che la durata delle interruzioni. Ad esempio, la maggioranza delle persone lasciano che il computer faccia un suono quando arriva l’e-mail. L’e-mail e’ una tecnologia che e’ nata per ridurre le interruzioni (rispetto al telefono) e l’abbiamo trasformata in qualcosa che produce interruzioni. Dovete spegnere il suono che fa l’e-mail altrimenti state seduti come cani di Pavlov ad aspettare il “ding”. Puo’ essere utile pianificare una ‘leziona finta” o una “riunione finta” periodica dove si va per 2 ore in una stanza dove si e’ irraggiungibili e, senza essere disturbati, si sta da soli a studiare.
L’uso del telefono. Il telefono puo’ causare uno spreco di tempo notevole. Per prima cosa, e’ bene procurarsi un telefono con il viva voce per non dover rimanere in attesa e sotto stress di fronte a messaggi registrati che da un lato ci dicono quanto la nostra chiamata e’ importante per loro e dall’altro in maniera “cognitivamente dissonante” ci tengono li’ ad aspettare decine di minuti. Trattare invece la musichetta come se fosse una musica di sottofondo della nostra stanza, mentre si sta facendo altro grazie al viva voce, non stare ad attendere con la cornetta sull’orecchio che qualcuno risponda.Un’altra situazione tipica e’ quella delle persone che ci tengono al telefono per ore. Dobbiamo essere pronti a segnalare che abbiamo qualcosa di urgente da fare subito e che siamo costretti a chiudere. Se poi prendiamo il caso peggiore, cioe’ le persone che chiamano per fare telemarketing e che non vogliamo mai piu’ sentire, e’ meglio avere pronte delle cose da dire in modo gentile ma che chiudano immediatamente la conversazione. Una cosa che Randy dice in quel caso e’: “non ho tempo adesso ma se mi lasci il tuo numero ti chiamo stasera ad ora di cena”.
Non procrastinare. Il motivo per cui procrastiniamo non e' che siamo pigri. Razionalizziamo il nostro procrastinare. Dobbiamo invece renderci conto che fare le cose all’ultimo momento e’ piu’ costoso. Ritardare le attivita’ fino ad arrivare all’ultimo momento dalla scadenza e’ la nostra reale fonte di stress ed ogni minimo intoppo dell’ultimo momento rendera’ critica la situazione (lo stesso intoppo non sarebbe invece disastroso se fossimo lontani dalla scadenza). Se vi comportate in questo modo con le scadenze, e’ meglio che iniziate a fissarvi delle scadenze finte (che precedano quelle vere) e poi facciate finta che siano vere. Quando poi ci si accorge di procrastinare spesso su un tipo di attivita’, identificare che cosa non ci rende entusiasti di essa. Di solito ci sono dei motivi psicologici dietro da affrontare (tipo aver paura di qualcosa, ad esempio di chiamare le persone per far loro delle richieste).
Le riunioni. Una riunione non deve durare troppo (la durata ideale e’ non piu’ di un’ora), ma le persone che partecipano non devono avere telefoni o e-mail accesi: non vanno fatte riunioni con persone che sono solo li’ “a meta’”. Dev’esserci un ordine del giorno preciso ed al termine della riunione vanno riassunte le conclusioni e chi fa cosa per quando.
I gadget tecnologici. Su questo, Randy dice di ricevere spesso la domanda: “che gadget aumenteranno la mia produttivita’?”. Alla quale spesso risponde provocatoriamente: “I computer sono piu’ veloci, ma ci mettono di piu’ a fare le cose”. Cio’ che vuole dire e’: “usa la tecnologia solo se vedi veramente che ti rende piu’ efficiente”. La tecnologia deve rendere la tua vita migliore (NdR: E questo e’ non a caso uno dei principi di una corretta interazione uomo-macchina).