domenica 30 novembre 2008

Conflitto o Ri-Costituzione ?

1 - Lo sviluppo della produttività ha già cancellato milioni di posti di lavoro in un numero non precisabile perché il denaro pubblico (5000 dipendenti alla presidenza della Repubblica Italiana mentre sono 12 quelli della presidenza irlandese ) o i privilegi di casta (135 piloti-sindacalisti Alitalia volano su 5 aerei cargo ) mascherano questa realtà.

2 - La crisi che si sta delineando può portare alla perdita di 2 milioni di stipendi, 300 mila precari già a fine 2008 ,700 mila nel 2009 ed ancora 500 mila nel 2010 e 500 nel 2011, in massima parte non coperti da forme di assistenza a cui si devono aggiungere almeno 1 milione di giovani che non riusciranno ad entrare. Per un piano di assistenza al reddito di queste persone si dovrebbe disporre di 30 miliardi di euro all'anno.

3 - Il calo delle entrate pubbliche, pensiamo solo all'accisa dei carburanti che nel 2009 potrebbe apportare 10 miliardi di euro in meno, unito al debito pubblico ormai al limite del sopportabile rendono impossibile qualsiasi politica di espansione forzata della domanda.

In questo quadro non resta molta alternativa al conflitto a meno che si ponga consapevolmente mano a quasi tutte le regole che attualmente "ci organizzano la convivenza" cominciando dal primo articolo della costituzione che dice "L'Italia e' una Repubblica democratica fondata sul lavoro" ma che forse ormai è bene trasformare in "La Repubblica italiana e' uno Stato democratico di diritto fondato sulla libertà e sul rispetto della persona" e scendendo via in tutti i settori con la massima trasparenza e collaborazione.

mercoledì 26 novembre 2008

Utopia o Distopia ?

La rivoluzione dell'alta tecnologia può significare meno ore di lavoro o più benefici per milioni di persone. Per la prima volta, nella storia moderna, un gran numero di individui potrebbe essere liberato dalla necessità di trascorrere molte ore della propria giornata sul posto di lavoro, a favore di attività più piacevoli. D'altra parte le stesse forze possono condurre alla disoccupazione di massa e alla depressione globale. 
Il fatto che questo futuro sia utopico o distopico dipende, in larga misura, da come verranno ripartiti i guadagni conseguiti grazie alla maggior produttività. Una distribuzione ispirata a principi di giustizia ed equità prevedrebbe una diminuzione dell'orario lavorativo in tutto il mondo e uno sforzo concertato dei governi centrali per fornire alternative di occupazione nel « terzo settore » - l'economia sociale - agli individui espulsi dal mercato del lavoro. Se, invece, i guadagni di produttività realizzati grazie alle alte tecnologie non venissero condivisi - ma utilizzati prevalentemente per incrementare i profitti d'impresa, a esclusivo beneficio degli azionisti, dei top manager e dell'emergente élite dei knowledge workers - ci sono ampie probabilità che la crescente spaccatura tra ricchi e poveri conduca a sollevazioni sociali su scala mondiale.

Tratto da  “La fine del lavoro” – Jeremy Rifkin

domenica 23 novembre 2008

Disoccupazione di massa

Se in futuro dovessimo descrivere all'interno di un libro quest'epoca infelice e la sua futura evoluzione, adesso ci troveremmo a leggere la prefazione.
La trasformazione del tessuto sociale ed imprenditoriale tanto negli USA quanto in Europa, che adesso devono convivere con il mostro che hanno creato ovvero un esercito di impiegati ed operai senza alcuna prospettiva lavorativa ed una occupazione a singhiozzo, ha lentamente impoverito il paese creando nuove sacche di povertà e disagio sociale a ritmo costante. Solo con il ricorso al debito questi zombie globalizzati hanno potuto continuare a consumare come prima, fino a quando non si è raggiunta la saturazione finanziaria. Nessuno ha fatto ancora notare come in questi ultimi anni tutto è stato venduto a rate, dalle abitazioni alle vacanze alle isole tropicali, causa estinzione della capacità di risparmio, soprattutto nelle giovani generazioni. Il peggioramento dello scenario planetario porterà ad un consistente ridimensionamento dei fatturati delle imprese a cui faranno seguito un crollo del gettito fiscale ed un aumento vertiginoso della disoccupazione.

venerdì 14 novembre 2008

il pessimista

è in realtà un ottimista molto ben informato

giovedì 13 novembre 2008

La semplicità

La semplicità è un prerequisito per l'affidabilità.
Edsger Wybe Dijkstra (1930 – 2002), informatico olandese.

mercoledì 12 novembre 2008

Biowashball

Per lavare la biancheria senza detersivi

La Biowashball è composta da ceramica naturale messa all’interno di una sfera. E’ stata scientificamente ideata per pulire la biancheria senza l’utilizzo di detersivi. Usare la BIiowashball significa fare un semplice gesto per la pelle, un gesto infinito per la natura.Sfera di lavaggio che lava senza detersivi. Ipoallergenica, antibatterica, economica, dona confort e benessere.

domenica 2 novembre 2008

Università alla svolta?

Il gran frastuono scatenatosi attorno all'università lascia presagire pesanti interventi di riforma. Ma quali saranno tra le possibili voci quelle vere ?

  1. Blocco di tutti i concorsi.
  2. Istituzione di una commissione per la valutazione degli Atenei
  3. Commissariamento degli Atenei che non rispettano i vincoli di bilancio.
  4. Riforma della governance degli Atenei con fondazioni di indirizzo collegate al territorio.
  5. Abolizione del valore legale del titolo