mercoledì 25 agosto 2010

spread Btp/Bund > 300 ==> Tremonti premier

Il Tesoro italiano ha cancellato lunedi sera la prevista asta di indicizzati BTPEI, in calendario per venerdì 27.
La notizia non è affatto positiva se si pensa che l'Italia dovrà rinnovare oltre 150 miliardi di debito nei prossimi 4 mesi.
Vedremo come i mercati valuteranno la nostra capacità di governo e la misureranno con lo spread tra il nostro btp ed il bund tedesco.
Lunedi 30 agosto avremo la prima risposta dai mercati che prezzeranno la nostra incertezza politica.
Se lo spread si alzerà vertiginosamente allora nominare Tremonti sarà inevitabile.

domenica 8 agosto 2010

Berlusconi ---> Tremonti

Le elezioni 2008 hanno consegnato una robusta maggioranza al senato 169 (144 pdl + 25 lega) su 162 voti necessari. Senatori eletti all’estero e alcuni senatori a vita hanno portato ad oltre 170 la maggioranza relegando la minoranza sotto i 150 con oltre 20 voti di margine. Il Senato con l’attuale legge elettorale è l’assemblea più critica e certamente da solo Berlusconi non riuscirà a cambiarla a suo favore.

Il sud ed isole elegge attualmente 103 senatori e nel 2008
57 sono andati al pdl
36 al pd
5 a di pietro
5 al raggruppamento centrista ( 3 udc e 2 mpa)

Nella prospettiva elettorale di uno stretto legame tra Pdl e lega è molto probabile che il raggruppamento centrista raccolga ben più dei 5 attuali più i 10 finiani ed alcuni presenti nel misto e nel raggruppamento autonomista arrivando a 30 unità ridisegnando una distribuzione al sud ed isole:
32 al pdl
36 al pd
5 a di pietro
30 al raggruppamento centrista
Perché infatti un elettore meridionale dovrebbe votare il pdl se strettamente legato alla prospettiva leghista?

Il raggruppamento centrista (di fatto anti-lega) potrebbe raccogliere anche 6 componenti al centro e 4 al nord totalizzando circa 40 senatori e rendendo inutili i 26 rappresentanti della lega.
A questo disegno credo siano molto affezionati i due dioscuri bolognesi Fini e Casini e con l’astensione su Caliendo hanno contato le possibilità.

Stando cosi le cose la decisione ora spetta alla lega che potrebbe cercare di raccogliere la maggior quota di federalismo in questo parlamento sacrificando la testa di Berlusconi in nome di Tremonti oppure andare alle elezioni ma in solitudine cavalcando il malcontento del nord e puntando al raddoppio dei voti (al nord dei 137 senatori in palio 50 potrebbero benissimo diventare leghisti) ma certamente non le converrebbe più l’alleato Berlusconi che le sottrarrebbe solo voti senza garantirle il governo.

A Berlusconi infine conviene lasciare lo spazio a Tremonti in gran parte per la gravità dei problemi che la situazione socio-economica presenta e poi perché cosi potrebbe contare su un pattuglione di parlamentari fedeli che non è detto riesca traguardare in una prova elettorale e concentrarsi su una exit strategy da una posizione più favorevole.